La batteria dello smartphone è uno degli elementi più importanti nella valutazione di un dispositivo mobile. Avere una batteria ben performance è sinonimo di ampia autonomia nell’utilizzo del proprio device, con ciò che ne consegue sul fronte dell’efficienza operativa e della possibilità di poter fruire serenamente del cellulare per scopi personali o professionali, senza vivere nell’incubo che le risorse energetiche del dispositivo tecnologico ci lascino sul più bello.
Ebbene, tra qualche anno l’assillo della ricarica della batteria dello smartphone non sarà più un problema. O, almeno, questo è quello che sperano i ricercatori della Ohio State University, coordinati da Chi-Chih Chen, i quali hanno messo a punto un dispositivo in grado di convertire una parte dei segnali emessi dallo smartphone in corrente elettrica, da utilizzarsi per la ricarica della batteria dello stesso smartphone. Insomma, uno smartphone che è in grado di autoalimentarsi andando a riciclare una parte dell’energia che viene dissipata dal device sotto forma di segnale radio.
Sebbene per il momento la tecnologia sia ben lungi dal poter essere approcciata su larga scala commerciale, i ricercatori sembrano essere fiduciosi e, al fin di accelerare l’iter di sviluppo, hanno lanciato una campagna crowdfunding su Kickstarter, con la quale finanziare la fondazione di uno spin-off che possa perfezionarne le ultime tecniche operative. Stando a quanto spiegato dai ricercatori, quando lo smartphone comunica con un’antenna o con un router Wi-fi, non riesce ad utilizzare buona parte dell’energia. Di qui, l’intuizione di poter riciclare una parte di essa per poter alimentare la batteria, e incrementare in tal modo la durata della carica.
Detto ciò, è bene sottolineare come il titolo del nostro post sia probabilmente ottimista, considerato che secondo le rosee aspettative dei ricercatori, la batteria dello smartphone non sarà infinita, ma sarà “semplicemente” allungata di circa un terzo rispetto allo standard. Dunque, non sarà una tecnica in grado di creare uno smartphone in grado di “autoricaricarsi” in continuazione, ma potrà comunque essere un buon ritrovato per ritardare in modo corposo l’operazione di ricarica.
Rispetto agli altri ritrovati tecnologici che puntano a una simile fruizione, i ricercatori sembrano piuttosto fiduciosi di poter supportare evidenti valori aggiunti, ricordando come le soluzioni oggi disponibili cercano di recuperare solo piccoli pacchetti di energia dall’aria, e come invece la tecnologia in sviluppo presso l’Ohio University possa riciclare energia direttamente dalla sorgente, estendendo così di gran lunga la durata della batteria. Ad ogni modo, il device recupera energia solo quando lo smartphone è connesso. Quando dunque non vi sono attivazioni di Wi-Fi o Internet mobile con il proprio traffico dati, la funzione non accresce la durata della batteria.
Introdotto quanto precede, per il momento non possiamo che consigliarvi di avere una opportuna cura della vostra batteria, evitando di trascurare eventuali segnali di malfunzionamento come, ad esempio, un rapido esaurimento dell’energia o difficoltà nella ricarica. In merito, vi ricordiamo che il centro di riparazione cellulari TelCenter è a completa disposizione per ogni intervento personalizzato e tempestivo, con chiarezza, cortesia e professionalità.